venerdì 30 marzo 2007

Tre anni


È tutta stesa al sole, vecchio,

questa vecchia storia.

Tutta nelle tue gambe,

e nella tua memoria.

Che hai visto il Lago quand'era giovane, che si poteva nuotare,

che hai visto il cielo quand'era libero, che si poteva guardare.

E hai visto l'aquila volare.

Io da qui vedo il cielo inchiodato alla terra,

e la terra attraversata da gente di malaffare,

e vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare,

vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare.


Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?

Che adesso quasi non ci vedi più.

Dimmi che cosa vedi tu da lì.

Dimmi che è tutto più chiaro che qui,tutto più chiaro che qui.

E dimmi che potrò capire,

e dimmi che potrò sapere,

e dimmi che potrò vedere,

un giorno anch'io così,

dimmi che è tutto più chiaro che qui.

Anch'io così, tutto più chiaro che qui,tutto più chiaro che qui.


È tutta stesa al sole,questa vecchia storia,

tutta sulle tue spalle, vecchio, e sulla tua parola.

Che hai visto piovere sulle rovine,e le montagne crollare

hai visto il sangue e le stelle alpine

e la neve bruciare.

E hai visto l'aquila volare.

Io da qui vedo uomini caduti per terra

e nessuno fermarsi a guardare.

E gli innocenti confondersi e gli assassini ballare

e gli innocenti corrompersi e gli assassini brindare.


Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?

Che adesso quasi non ci vedi più.

Dimmi che cosa vedi tu da lì.

Dimmi che è tutto più chiaro che qui,

tutto più chiaro che qui.

E dimmi che potrò capire,e dimmi che potrò sapere,

e dimmi che potrò vedere,un giorno anch'io così,

tutto più chiaro che qui.

Anch'io così, tutto più chiaro che qui,tutto più chiaro che qui.


martedì 27 marzo 2007

giovedì 15 marzo 2007

mercoledì 14 marzo 2007

Perfect day

Buio,
zapping,
fumo,
pensieri,
dolori,
colori,
motore-azione,
ragione,
canzone per la notte,
notte,
lotte,
nel letto,
letto di spine senza rose,
pose,
posture,
torture cerebrali,
si aprano le ali,
si alzino i sipari,
splenda il sole,
notturno calore,
addio.

L'inutilità della puntualità

Io non sono importante. Sono importante per la famiglia, per gli amici, per chi conta su di me, per chi mi stima(?). E allora perché non mi basto? Perché non mi accontento di me stesso?
Non mi basto, non mi servo; non così, non quì, non ora. E allora come, quando, dove? A saperlo!
Mi soffermo ad osservare il mio corpo, questo automa che mi contiene e che ubbidisce ad ogni mio ordine; lo guardo cambiare, invecchiare, a volte protestare per tutto il male che gli faccio ogni giorno con affettuosa costanza e perseveranza.
Spesso ciò che fa bene all'anima fa male al corpo.
Provo una dolorosa frustrazione ogni volta che guardo queste ossa, questa carne, questo sudore salato. E' una sensazione di spreco, di inutilizzo, rimpianti meccanici; io non merito il mio corpo, non so che farne, o forse lo so ma non ne ho voglia. Come avere una ferrari chiusa in garage e non avere la patente.
A cosa serve una mezza minerale nel bel mezzo del Sahara?

Mi nutro per non deperire, per essere in forma, pronto e scattante sulla linea di partenza, in attesa dello sparo............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................SILENZIO